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Cessione del quinto pensionati – Funzionamento, requisiti e possibili alternative

La cessione del quinto per i pensionati offre la possibilità di accedere a questa forma di prestito personale a tutti i pensionati compresi coloro che hanno maturato il diritto alla pensione con i versamenti da lavoratore autonomo o professionista. Con questo prestito si otterrà una somma che sarà condizionata:

  • dalla durata massima di finanziamento: considerato il limite dell’età anagrafica e quello di età accettato dalla finanziaria o dalla banca erogante;
  • dall’importo della pensione al netto della quota cedibile.

Le convenzioni Inps

Da quando la cessione del quinto è stata estesa anche ai pensionati, è diventato ricorrente il riferimento alle cessioni Inps, e in alcuni casi anche a quelle Inpdap. Tra l’altro, parlando di convenzioni Inps, spesso si ha una sovrapposizione con quelle Inpdap, considerato l’assorbimento che l’Istituto di previdenza nazionale ha operato nei confronti di quello specializzato nell’assistenza dei dipendenti pubblici e statali. Vediamone comunque le caratteristiche peculiari, con ovvi riferimenti ai soli pensionati.

Approfondimento: Meglio la cessione del quinto o il prestito personale?

Cessione del quinto in convenzione Inps

Si tratta di tutte quelle offerte di cessione del quinto che varie banche e finanziarie effettuano sulla base di una convenzione stipulata proprio con l’Inps. L’Ente, per tutelare i propri assistiti, che comunque rimangono una categoria potenzialmente fragile dal punto di vista economico, ha stabilito alcune condizioni volte a garantire tassi di interesse medio-bassi. Queste convenzioni hanno lo scopo di imporre dei limiti massimi ai tassi che sono stabiliti in funzione degli importi richiesti e del reddito annuo dei richiedenti stessi.

La convenzione non è fissa, ma periodicamente vengono rivisti i parametri di riferimento, per rendere i tassi più omogenei alla situazione del mercato stesso. Per conoscere l’elenco aggiornato delle finanziarie che hanno convenzioni attive si può andare sul sito dell’Inps stesso, oppure controllare l’esistenza di questi accordi sul sito delle banche e delle finanziarie. Ad esempio sono state sempre molto attive Compass, Findomestic, Poste Italiane, Unicredit, Bnl, e varie finanziarie come Agos.

Cessione del quinto Inps ex Inpdap

Qui si devono considerare due possibili realtà. La prima riguarda le offerte più convenienti che in modo autonomo le banche e le finanziarie rivolgono ai pensionati del pubblico impiego, senza avere in piedi degli accordi specifici con l’ex Inpdap ed ex Enpals.

L’altra è rappresentata dai prestiti pluriennali garantiti, che al raggiungimento di specifici requisiti, permettono di ottenere delle condizioni migliorative rispetto a quelle che si otterrebbero con la richiesta di una normale cessione del quinto per pensionati provenienti dal settore privato (come dipendenti o come autonomi).

In tutti questi casi comunque non si avrà un tasso unico, ma viene lasciata libertà di decisione alle varie banche e finanziarie, chiamate a rispettare degli standard e dei parametri minimi e massimi.

Tassi di interesse con e senza convenzioni Inps

Osservando un’offerta di cessione del quinto di una qualsiasi banca si hanno dei feedback costanti su questi aspetti:

  • l’importo massimo che può essere richiesto è generalmente superiore a quello dei dipendenti in attività del settore privato, ma inferiore ai dipendenti in servizio del settore pubblico;
  • i tassi medi applicati sono più bassi di quelli dei dipendenti ancora in attività;
  • il costo dell’assicurazione obbligatoria è nettamente più elevato, proprio per la crescita del rischio di premorienza, che aumenta con l’innalzamento dell’età del richiedente la cessione.

Quest’ultimo aspetto è quello che può fare una grande differenza, anche quando si è chiamati a scegliere tra una cessione del quinto pensionati Inps, ovvero in convenzione diretta con l’ente stesso o perché frutto di accordi collegati ai prestiti pluriennali garantiti Inpdap. Infatti alcune banche e finanziarie, al di fuori o a prescindere da questi accordi, si fanno carico del pagamento del premio della polizza assicurativa, potendo spostare nettamente in proprio favore l’equilibrio della mera convenienza sul tasso finito che verrà applicato.

Tuttavia, in tutte queste valutazioni si deve tener presente che ci sono dei limiti invalicabili sia da parte dei finanziati che dei finanziatori. Per i pensionati ci sono dei limiti di reddito che vanno considerati, ma anche limitazioni dettate dal tipo di pensione percepita. Invece per le banche e le finanziarie ci sono i limiti di tasso applicabili a seconda che decidano di aderire o meno alle convenzioni con l’ Inps stesso.

Limiti sui tassi di interesse

Riguardo al discorso suddetto l’Inps ha reso note le fasce di reddito e di importo che determinano le limitazioni di tassi applicabili, le quali resteranno in vigore fino alla fine del 2018. In particolare dovranno essere rispettate le seguenti soglie massime:

  • fino al raggiungimento dei 59 anni di età, se la pensione annua è fino a 15 mila euro il tasso massimo Tan è di 8,6%, mentre se si va oltre i 15 mila euro il Tan massimo è di 7,71%;
  • per i pensionati con età compresa tra 60 e 64 anni, se la pensione annua è fino a 15 mila euro il Tan massimo è di 9,4% mentre oltre i 15 mila euro il Tan scende a 8,51%;
  • per i pensionati di età superiore ai 65 anni, ma al di sotto dei 69 anni, con reddito fino a 15 mila euro il tan max è di 10,2 %, mentre al di sopra si va a Tan max 9,31%,
  • pensionati di età compresa tra 70 e 74 anni con reddito fino a 15 mila euro il tasso massimo è di 10,9 % mentre oltre i 15 mila euro si scende a 10,01%;
  • infine per i pensionati che hanno un’età compresa dai 75 ai 79 anni per un reddito fino a 15 mila euro il tasso massimo è dell’11,7 %, mentre al di sopra di questa soglia è di 10,81%.

Questi nuovi parametri costituiscono una novità rispetto al passato, visto che prima la soglia di reddito che faceva da spartiacque era di soli 5 mila euro.

Limiti di “reddito” effettivo per i pensionati

Quando facciamo il calcolo della rata sulla cessione del quinto per i pensionati non possiamo considerare l’intera pensione, ma solo sulla parte eccedente la quota cedibile. Questa deve essere certificata dall’Inps, e permette alle banche di conoscere l’importo sul quale calcolare la rata di importo non eccedente il 20% della pensione utilizzabile. Il calcolo della cessione del quinto va fatto all’occorrenza ed avviene sulla base dell’assegno sociale erogato per quell’anno.

Oltre a questo limite c’è però anche quello della pensione che può essere utilizzata per la richiesta della cessione. Come accennato i sono degli assegni che non possono essere considerati, e più esattamente sono esclusi:

  • le pensioni e gli assegni sociali, che hanno lo scopo di garantire la sussistenza di chi non ha altri redditi;
  • le pensioni sull’invalidità civile;
  • gli assegni di ‘assistenza per i pensionati “per inabilità”;
  • gli assegni di tipo VOCRED, VOCOOP, VOESO;
  • gli assegni familiari pagati dall’Inps.

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