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Piano di ammortamento

Il piano di ammortamento più utilizzato da banche e società finanziarie è l’ammortamento alla francese sia per il settore dei mutui che per la concessione di un prestito. Questa però non è l’unica alternativa visto che con minore frequenza possono essere proposti anche quelli all’italiana, alla tedesca od ancora all’americana. Nel calcolo delle rate in funzione del piano di rimborso scelto (soprattutto con attenzione alla durata) si deve quindi per prima cosa vedere l’impatto che il tipo di ammortamento avrà sull’esborso finale degli interessi.

Questo tipo di calcolo è importante sia quando si sta decidendo sul tipo di mutuo da richiedere, che successivamente quando si deve anche valutare il risparmio che si può ottenere sfruttando il rimborso parziale o l’estinzione del mutuo stesso.

Per quale motivo si usa l’ammortamento alla francese?

Questa formula avvantaggia la banca in quanto prevede un rientro più lento del capitale, di conseguenza il totale interessi da rimborsare sarà maggiore rispetto ad un piano all’italiana, con effetto maggiormente pronunciato in caso di aumento dei tassi e mutuo a tasso variabile (vedi anche ammortamento francese vs ammortamento italiano).

Inoltre, in caso di estinzione anticipata del mutuo, la banca avrà incassato una quota più consistente di interessi (la quota interessi è decrescente). Visto questi aspetti ‘negativi’ perché i mutuatari accettano questo tipo di piano di ammortamento?

Ci sono diversi punti che hanno portato al successo del piano di ammortamento alla francese, la cui logica è importante da capire per poter fare il calcolo delle rate del rimborso:

  • le rate che il mutuatario rimborserà sono “tutte uguali”. Questa affermazione è facile da capire se si guarda al mutuo a tasso fisso ma può sembrare una contraddizione in caso di mutuo a tasso variabile. Tuttavia chi ha richiesto un mutuo a tasso variabile sa che anche in questo caso il piano di ammortamento che è stato allegato al contratto è fatto con rate tutte uguali. Questo a patto che il tasso di indicizzazione non subisca oscillazioni nel corso del tempo;
  • per mantenere rate tutte uguali la quota capitale dovrà aumentare nel corso del tempo mentre quella interessi dovrà diminuire per compensare le variazioni della prima.

Come è possibile?

I principi da tenere ben chiari sono solo due:

  • sommando la quota capitale di ogni rata del piano di ammortamento si deve ottenere l’importo della somma che è stata finanziata;
  • il monte interessi calcolato sul capitale deve essere restituito con una quota su ogni rata, il cui calcolo viene fatto sul capitale residuo da restituire.

A questo punto per poter effettuare il calcolo si hanno tre possibilità che elenchiamo di seguito:

  1. uso della formula matematica che è:

    dove i simboli stanno ad indicare:

    • C = il Capitale finanziato;
    • TA = Tasso annuo di interesse
    • PA = numero delle rate del piano di ammortamento
    • A = durata del piano di ammortamento
  2. impiego della funzione “Rata” già inserita in Microsoft Excel. In questo caso è necessario inserire nei rispettivi spazi:
    • Tasso annuo;
    • Numero rate;
    • Capitale finanziato (con segno negativo).
  3. uso di un calcolatore online: questo è sicuramente il sistema più semplice, ma non va confuso con un “comparatore”. Infatti i calcolatori sono creati proprio per permettere di fare il calcolo delle rate del rimborso di un mutuo. Questo permette, usando uno strumento indipendente (quindi neutrale sul tipo di dato finale), di:
    • valutare se sia più conveniente un mutuo di una durata più lunga o più breve, potendo mettere a confronto l’esborso in più che si dovrà sostenere allungando la durata;
    • constatare quanto possa essere il risparmio se si dovesse decidere di effettuare un rimborso parziale del mutuo, potendo fare delle simulazioni sia mantenendo la stessa durata iniziale (quindi con un abbassamento della rata ma mantenimento del numero delle stesse) e sia con una riduzione della durata lasciando la rata pressoché invariata.
  4. Molti tools del genere permettono anche di calcolare il “rendimento implicito” utile per andare a vedere se sia o meno conveniente (e “quanto”) effettuare un rimborso parziale del capitale del mutuo senza estinguerlo completamente. Facciamo un esempio con i seguenti dati:

    • C=100.000€
    • TA= Tasso annuo di interesse del 3%
    • A= durata in anni 20

    Supponiamo di voler restituire 25 mila euro al decimo anno del mutuo perché già sappiamo che ci si svincolerà una polizza o un investimento di quell’importo. Con questi dati otterremo una situazione tipo questa:

    • Vecchia rata: 554,60;
    • Nuova rata: 264,92.

    Questa netta diminuzione è dovuta sia alla decurtazione del capitale residuo da rimborsare che alla riduzione degli interessi stessi. In particolare nel caso del nostro esempio si avrà un possibile risparmio pari a oltre 4700 euro con un rendimento implicito del rimborso di quasi l’1,50%.

Conclusioni

E’ abbastanza ovvio che quest’ultimo sistema è quello più semplice da usare anche considerato che si devono avere le stesse informazioni necessarie per mettersi a fare i calcoli con la formula o con Microsoft Excel. Tuttavia non bisogna cadere nell’errore che questo tipo di calcolo permetta anche di avere una valutazione sulla fattibilità di una richiesta di un mutuo.

Analizziamo ora i diversi piani di ammortamento considerando sempre il tasso fisso:

Piano di ammortamento alla francese
Piano di ammortamento all’italiana
Piano di ammortamento alla tedesca

Piano di ammortamento all’americana

= costo per totale interessi

 

Ulteriori approfondimenti: Preammortamento
Strumenti: Calcolo rata mutuo

 

 

 

 

 

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