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Tasse casa 2020: chi paga IMU, TASI e TARI?

Negli ultimi anni i proprietari di immobili si sono più volte visti chiamare in causa per fare fronte al pagamento di tasse e imposte di vario tipo (vedi anche Iva acquisto prima casa). Le ultime novità hanno previsto la cancellazione dell’ Imu per la maggioranza delle abitazioni principali, e il suo mantenimento per le seconde case o case di lusso e similari, e l’introduzione della Iuc (composta da Tari e Tasi) che coinvolge in modo diretto sia proprietari che affittuari.

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Imu: esonerate le abitazioni principali non di lusso e le eccezioni per le forze armate

L’Imu è stata formalmente cancellata solo per le abitazioni principali a meno che non rientrino in quelle di lusso per le quali il pagamento sarà dovuto comunque. I proprietari di queste ultime e delle seconde case dovranno effettuare il pagamento (il calcolo degli importi dovuti segue le stesse regole dell’anno passato) in due rate, ovvero entro il 16 giugno e il 16 dicembre.

E’ stato confermato l’esonero dal pagamento dell’Imu per i proprietari di immobili che facciano parte delle forze armate a patto che l’abitazione in questione (che non risulta come abitazione principale in quanto non vi è posta la residenza) sia comunque l’unica unità immobiliare di proprietà (vedi anche Legge di stabilità 2016).

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Iuc, ma dal 2020 la local Tax

Un po’ più complicato il discorso sulla Iuc (Imposta Unica comunale) che ha coinvolto anche i titolari di abitazioni principali e gli inquilini per le abitazioni date in affitto, e che si compone della Tari (che ha sostituito la Tares, quindi è la nuova tassa sui rifiuti) e la Tasi (l’imposta sui beni indivisibili).

La scadenza della Iuc è stata fissata al 16 giugno per quanti avrebbero deciso di effettuare il pagamento in una sola soluzione. Ai comuni è stata data la possibilità di offrire la scelta di effettuare il pagamento in due rate, fissando delle scadenze differenti.Per la Tari era stata presa la decisione di farla ricadere su coloro che sono nella condizione di produrre dei rifiuti urbani, per cui il pagamento ricade anche sugli inquilini e non solo sui proprietari degli immobili. Invece la Tasi era a carico esclusivamente dei proprietari. Tuttavia si tratta di tutte decisioni che stanno per essere superate per l’introduzione della Local Tax che tornerà ad assorbire le altre imposte locali, proprio come la Tasi e l’Imu, così da rendere unico il calcolo e anche il pagamento.

Si tratta di un provvedimento che però è ancora al vaglio dei vari tavoli tecnici del governo. Tra le decisioni ci dovrebbe essere anche quella del bollettino precompilato, inviato a domicilio.

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Le altre novità per le imposte casa

Altre novità riguarderebbero le imposte ipotecarie e catastali, che dopo aver beneficiato della riduzione fino a 50 euro l’una per la prima casa, dovrebbero triplicare (quindi arrivare a 150 euro l’una). Probabili aumenti anche per la tassa con cedolare secca sugli affitti: ad essere toccata dovrebbe essere quella con canone concordato, che dovrebbe salire da 10% a 12,5%. Anche in questo caso si tratta però di indiscrezioni, in quanto il governo è ancora al lavoro per far quadrare i conti.

Al momento non ci sarebbero novità invece per il trattamento fiscale applicato sull’affitto percepito come casa vacanza, dove rimane un percorso differente a seconda che si tratti di un’attività svolta in modo imprenditoriale oppure solo occasionale e per brevi periodi:

  • occasionale non professionale, con durata non superiore a 30 giorni: tassazione sul reddito da fabbricato ridotto in modo forfettario del 5%;
  • affitto strutturato ma non abituale (rimane il carattere saltuario): deve essere dichiarato nella sezione redditi diversi con aliquota dal 23% al 43% a seconda dell’importo totale sottoposto a tassazione;
  • affitto come attività imprenditoriale: si è soggetti Iva e la tassazione dei proventi è quella dei redditi per attività di impresa.

 

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