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Tutto quello che bisogna sapere sulla tasi per la prima casaL’abitazione principale ha (a partire dal 2014) beneficiato dello sconto dovuto all’esenzione del pagamento dell’Imu (tranne l’ipotesi in cui si tratti di abitazione di lusso), ma non della Tasi, che si è andata ad aggiungere alla Tari, acquistando la caratteristica di imposta progressiva e non più fissa. Ci sono però delle possibili agevolazioni o forme di parziale astensione dal pagamento della Tasi. Come si calcola la Tasi sulla prima casa?E’ possibile effettuare il calcolo della Tasi tramite i tool online oppure grazie a delle semplici informazioni, che partono dalla conoscenza della rendita catastale, rivalutata del 5% e poi aumentata del 60%. Quindi bisogna applicare l’aliquota decisa dal proprio comune, che ha una certa libertà di determinazione purché si mantenga all’interno delle percentuali massime previste dal governo. Il comune può anche scegliere di azzerare la Tasi, godendo di piena autonomia in questo senso, mentre la percentuale massima applicabile non deve superare quanto indicato dal Mef (nel 2014 il 2,5 per mille, ma in futuro si potrà cambiare), così come non deve essere superata una percentuale massima che prenda in considerazione anche l’aliquota Imu (per il 2014 il 10,6 per mille). La base di partenza dell’aliquota Tasi è l’1 per mille (applicata in automatico laddove non c’è stata una delibera comunale a riguardo di modifica delle aliquote). Casi di “esenzione” o riduzione dal pagamento della Tasi sulla prima casa?Ci sono dei casi particolari che, tuttavia, devono essere sempre previsti o recepiti nel regolamento comunale che disciplina il pagamento della Tasi. In particolare si tratta dei casi specifici di:
Fermo restando che le superfici private aperte o le parti comunali di uso non esclusivo, non sono utilizzate nel calcolo della Tasi. La Tasi prima casa con abitazione in affittoSe si dà la propria abitazione (o anche una seconda casa) in affitto per un periodo che supera i sei mesi dell’anno, l’importo della Tasi dovuta si riduce in misura pari alla percentuale che passa a carico dell’affittuario (compresa tra il 10% e il 30%).
Approfondimenti
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